In assenza di soprammobili e centrini, spolvero libri, sposto scaffali,
tolgo la polvere dai pupazzi senza occhi. Penso al matrimonio di mio
fratello, e ne sono felice, e mi chiedo "avrei voluto anche io avere
così poca fantasia?". Le nozze si sono collocate nel prossimo autunno,
l'ultimo giorno di ottobre. Mi illudo che sia stato deciso così per
venire incontro alla mia richiesta. Autunno, calze pesanti, colori
scuri, scarpe col tacco, cappello di feltro, incarnato pallido, vento,
foglie secche. In quel giorno comincerò a diventare zia, a preparami
per il momento in cui zia lo sarò davvero, e potrò godere di una
felicità in prestito, interinale, estiva, quando in qualche stazione
della riviera andrò a prendere i nipotini in vacanza e li porterò in
una casa grande, piena di cani, immersa nel bosco. Mi sembra che possa
essere questo lo scenario più plausibile, l'avventura migliore che
possa capitarmi, colonie estive per figli altrui, letti sempre pronti
per amanti in fuga, pile di libri non miei che si ammassano sugli
scaffali ikea, da spolverare prima di pranzo, una domenica sì e una no.
nervi
| inviato da
hooverine il 23/11/2008 alle 13:28 | |