Oggi, a un mese esatto dalla tua morte,
sono tornata a scuola a fare gli orali della maturità,
raffreddata e in tensione come se toccasse a me essere
interrogata.
Oggi, tornando a casa, in autostrada, mi sono accorta
di come la mia attenzione sia catturata dalle scritte presenti sui
teli dei camion. Annoto mentalmente il logo, la nazionalità, i
colori. Moltissimi provengono dall'Europa dell'Est, alcuni invece da
Nicolosi (giusto per fare un esempio).
Lungo questa autostrada,
che ho percorso cinque giorni alla settimana per sette mesi di fila,
ho i miei punti di riferimento che segnano l'avvicinarsi del casello;
ci sono le mie case preferite, specie quelle tra Finale e Feglino; ci
sono alcuni autogrill in cui a volte mi fermavo a fare colazione alle
sette e mezza in compagnia dei camionisti (moltissimi sono
esteuropei, alcuni invece di Nicolosi). Restano ancora due giorni, e
non avrò mai più buone ragioni per andare ad Alassio,
ovvero per andare lì in quella scuola in cui nulla sembra
funzionare.
Stasera ho cucinato una torta al limone ascoltando i
Supersystem. Verrà scura, perché ho usato lo zucchero
di canna. Oggi, leggendo su Repubblica un articolo di Piero Citati
(in cui si chiedeva che venissero raddoppiati gli stipendi degli
insegnanti), ho avuto la certezza, lucida e precisa, di non essere
un'insegnante, di non volerlo diventare, per l'esattezza ho avvertito
la sensazione di non essere assolutamente niente, di non voler essere
assolutamente niente, di volermi azzerare per poter cominciare a dire
di essere davvero una persona, e non un ruolo, un fantasma, il
feticcio di qualcun altro.
Come avverrà questo azzeramento,
non lo so. Non so nemmeno perché ti scrivo questa lettera,
visto che ormai da tempo non credo più nell'onniscienza dei
defunti. Ma è passato un mese esatto dalla tua morte (ecco,
proprio in questo momento), e oggi i ricordi mi trafiggono più
che ieri o avantieri. Però ho un pensiero dolce oggi: non
diventerò una madre, ma partorirò una storia, fosse
anche a sessant'anni, del resto Bufalino è uscito allo
scoperto da vecchio, certo, se l'è goduta poco perché
poi è morto, ma vuoi mettere la soddisfazione?