Stasera sono nervosa, nervosissima,
come se avessi fatto overdose di vitamine. L'esofagite fa la sua
parte. L'ansia mi taglia la pelle, e l'unica cosa che riesco a fare è
sfuggire alla visione di Steam Boy e ritirarmi al piano superiore, ad
ascoltare vecchia musica anni '80. Mi rendo conto di ascoltare quasi
solamente vecchia musica anni '80, e fare la figura dell'aliena con
chi, invece, non va più indietro dei primi anni '90.
Una tipa di qui ha avuto una storia con
Lenny Kaye. Questo mi fa venire in mente che quando avevo diciassette
anni ho sognato Lou Reed che entrava dal balcone e mi chiedeva di
fare l'amore, e io a dirgli no che sono vergine e tu non mi ami, e
quando mi sono svegliata mi sono detta muoviamoci a perdere
l'innocenza con qualcuno che mi ama, ché se poi arriva Lou
Reed io sono costretta a dirgli di no.
Questo accadeva circa dieci anni fa,
una vita fa. Qualche settimana fa ho incontrato il mio primo
fidanzato, ed era assurdo vedere come non fosse cambiato,
esternamente, almeno, e come mi sentissi a disagio accanto a lui, e
come io invece fossi cambiata, internamente, esternamente, e chissà
se se ne è accorto.
Stamattina però ho fatto una
delle cose più belle al mondo: sistemare a mani nude quattro
quintali di legna da ardere, e poi accendere la stufa per la prima
volta. E tenere vecchi maglioni sformati e sporcarmi di malta e non
lavarmi i capelli. Peccato però che non abbia voglia di
parlare.